Week end di scialpinismo: salita alla Cima di Menna e al Piz d’Agnel. Cosa avranno in comune questi due itinerari?
Testo e foto di Marco Giudici
Ciao,
questo w-end ho finalmente realizzato la doppietta.
Tra l’altro unendo idealmente 2 zone che nella scelta degli itinerari sono spesso in competizione. Sabato cima di Menna e domenica Piz d’Agnel .
Tra l’altro in entrambi i casi cima snobbata, sabato per risparmiare tempo dato che la diiscesa diretta dalla cima non era sicura. Domenica perchè un po’ scoraggiati dal percorso.
Salendo (lentamente) domenica mi è venuto in mente questo topic, perchè volevo sottolineare le differenze.
Cima Menna: gita con poco sviluppo, al caldo e rientro presto;
Piz d’Agnel: Domenica traccia dalle pendenze rilassanti, freddo e viaggio lungo (relativamente).
Ma cos’hanno in comune queste 2 gite?
Il piacere di dire, quando torni alla macchina o quando rientri in casa, “ne è valsa la pena”.
In entrambi i casi sono gite che hanno degli aspetti negativi, ma guai a soffermarsi su quelli, altrimenti resteremmo a casa a girarci i pollici.
Salendo al Menna, classica gita con un po’ di ravanamento nel bosco, pendii ripidi e zigzag.
La neve in salita era trasformata (val Carnera sopra a Zorzone) e siamo saliti agevolmente, arrivati al rifugio Maga abbiam “preso” la cresta, tra neve polverosa e ventata a seconda del punto.
Dato che la discesa diretta dalla cima non era consigliabile (carica e forse ventata) ci siam fermati lungo la cresta pregustandoci la discesa.
Normalmente si ritorna al rifugio Maga, ci si dirige a sud su una facile cresta e si raggiunge la pala a sud-ovest, ben staccata dalla cima. Noi siam scesi un po’ di più e abbiamo aggirato la cresta risalendo leggermente e ci siam fatti un discesone su questo pendio regolare e con neve da urlo.
Scendendo poi mantenendosi a sx, senza mai superare la cresta finchè non è evidente la strada (quota 1400), si raggiunge la stradina che riporta alla macchina. Data l’esposizione e la bassa quota questa gita è a rischio sassi, ma noi l’abbiamo trovata in condizioni favolose. La salita si può fare dallo stesso itinerario da noi sceso (anzi è il vero percorso invernale).
Riprendendo il discorso del piz d’Agnel, anche se durante la salita erano sorte perplessità sulla godibilità in discesa, mi stavo già godendo la giornata splendida, l’ambiente spettacolare e stimolante (ovunque ti giri ti puoi immaginare un itinerario diverso) e la compagnia. (con un po’ di cattiveria dicevo ai soci:- “tanto la bella sciata l’ho già fatta ieri”…non erano gli stessi di sabato).
In realtà, in discesa poi le condizioni di freddo ed il fondo duro con polvere soffice ci hanno regalato ancora una magnifica sciata. Certo il piz d’agnel conviene farlo quando le condizioni permettono la discesa verso ovest e quindi un itinerario ad anello molto ampio. Domenica il versante ovest non sembrava sicuro.
Un saluto a tutti i soci e una speranza… se tutte le gite brutte fossero così, ben vengano! A presto aggiornamenti foto su domenica.
Relazione Cima Menna
Dove: Cima di Menna (2300m)
Località di partenza: Zorzone (1050 m ) – Lombardia – Italia
Tempo di salita: 3 ore
Quando: Gennaio-Marzo
Difficoltà: BSA +
Esposizione: sud-ovest (discesa varia)
Dislivello: 1250 m
Relazione Piz d’Agnel
Dove: Piz d’Agnel (3205 m)
Località di partenza: Julierpass (2194 m), Engadina – GR Svizzera
Difficoltà: PD – S3
Dislivello: 1011m
Vallone dell’ Agnel: bellissimo e sicuro tranne il traverso poco dopo l’ inizio. Nella zona possibili altre belle gite e traversate. Una per tutte: il Surgunda.