Il paradiso non può essere tanto diverso dal panorama che si gode dal rifugio Locatelli verso le Tre cime di Lavaredo…
Dove:
Drei Zinnen – Giro delle Tre cime di Lavaredo 2999 m
Località e quota di partenza:Rifugio Auronzo 2320 m, comune di Auronzo di Cadore (lasciare l’auto al lago di Misurina e prendere il bus, oppure proseguire in auto fino ai parcheggi del rifugio Auronzo con pagamento di pedaggio.
Sentiero: comodo e ben marcato
Regione/Stato: Veneto e Trentino Alto Adige, Italia
Gruppo montuoso: Dolomiti di Sesto
Difficoltà: E
Dislivello: poco dislivello, adatta anche a chi non ha un grande allenamento.
Sentiero: n.101
Tempo: 4 h circa per completare l’anello
Partenza:
Per iniziare questo giro ci spostiamo dalla Val Casies dove alloggiamo per fare la valle di Landro e lasciare l’auto al parcheggio del lago di Misurina: qui dopo aver pagato ben 12 € prendiamo il pulman (4€ a testa a tratta) che ci porta fino al Rifugio Auronzo dove inizieremo la nostra camminata. Lasciare l’auto ai parcheggi in alto del rifugio costa 22 € per l’intera giornata *NOTA
Come si sviluppa il percorso delle Tre Cime di Lavaredo:
- Rif. Auronzo 230 m èrendiamo il sentiero n 101
- Arriviamo al Rif. Lavaredo a 2344 m
- Forcella di Lavaredo 2454 m
- Rifugio Locatelli 2438 m
- Malga Lange Alm sentiero n.105
- Rif. Auronzo e parcheggi
Al 1. Rifugio Auronzo la vista è già bellissima, imbocchiamo la mulattiera e dopo poca strada arriviamo ad una cappelletta, siamo sotto le pareti sud delle Tre cime: da qui le pareti appaiono più rotte rispetto alle nord, vediamo qualche climber in azione.
Arriviamo in piano al 2. Rifugio Lavaredo e prendiamo un sentiero alla base della Torre Piccola di Lavaredo che piega e sale a sinistra su depositi detritici (in alternativa seguire la più comoda mulattiera) verso la 3. Forcella di Lavaredo: da qui la vista si apre su un panorama magnifico! Alla nostra sinistra le pareti nord delle Tre Cime sono nella loro più classica e conosciuta forma di pareti NORD, a destra il Monte Paterno, in fondo vediamo già la nostra meta successiva: il Rif. Locatelli.
Il sentiero ora prende a scendere e siamo proprio ai piedi del Monte Paterno! Su questo monte si possono trovare resti di trinceee, gallerie ecc… della guerra mondiale, in quanto furono fronte di guerra.
Arrivati al 4. Rifugio Locatelli decidiamo di rifocillarci con un “leggero” piatto di uova, prosciutto e patate… buonissimo! Ci godiamo il panorama, è incredibilmente bello tanto da non sembrare vero.
Riprendiamo il cammino e sempre in discesa costeggiamo le NORD delle Tre CIme (sentiero n.105) che si elevano in tutta la loro maestosità: la Cima Piccola 2857 m, la Cima Grande 2998 m, la Cima ovest 2973 m. Infine passiamo per la malga 5. Lange Alm e concludiamo il nostro giro tornando ai parcheggi del Rifugio Auronzo.
Giro di grande soddisfazione!
*NOTA: Grande delusione e arrabbiatura per la gestione in regione Veneta del servizio parcheggio e bus delle Tre Cime. Mi spiego meglio: 22 € per lasciare l’auto ai parcheggi alti con però 1 h e più di coda che parte dai parcheggi bassi per pagare il pedaggio. Quindi pago per stare in coda 1h e inquinare: se però decido (come abbiamo fatto noi) di lasciare l’auto in basso, paghi comunque un sacco di soldi, noi 12 € + 8€ a testa andata e ritorno per il bus, che era strapieno (in piedi schiacciati peggio che la metropolitana di Milano senza aria condizionata) per fare pure noi la coda perchè la strada era piena di auto che dovevano fare il pedaggio per pagare (siamo stati fermi più di 30 minuti). Ovviamente il bus bisogna anche riuscire a prenderlo: questi partono da Dobbiaco e sono già pieni quando arrivano al Lago di Misurina. Insomma tutto questo è davvero ANTI ECOLOGICO al massimo oltre che essere costoso: la vallata sarebbe da chiudere al traffico secondo me e dovrebbero istituire un servizio bus elettrico o analoga cosa. E non lo dico solo io ma quasi tutti quelli presenti sul bus (ed eravamo proprio tanti visto come eravamo stipati) a condividere il pensiero. Va bene spendere ma se il servizio è adeguato e non per vedere quello scempio di inquinamento e di auto.
Foto:
Testo e foto di Ghilde