In montagna Trekking Escursionismo

ALTRAVIA, L’altra via un cammino da Torino a Savona.

Scritto da Elena

Come inventarsi un cammino e rovinarsi la vita.

Con una figlia e 1000 impegni, sempre più difficile è il tempo da dedicare a tante buone abitudini, tipo fare scialpinismo 2 volte a settimana… e leggere tanti buoni libri. Si rinuncia, che poi forse la parola rinuncia non è quella giusta, perché poi ci si rende conto che in realtà ci godiamo la montagna in tanti altri modi, si apre un mondo di alternative, di attività, e il tentativo di riuscire a passare ai nostri figli l’amore per la natura, lo stare insieme e a godersi quello che abbiamo, che è tanto, siamo fortunati. 

Ed è proprio in questo periodo che sono capitata in una lettura interessante, mentre fantasticavo a tutti quei cammini che tanto nella vita almeno una volta vorrei fare, come il cammino di Santiago, la via Francigena per citarne qualcuno. In bicicletta o a piedi, forse meglio a piedi per apprezzare il percorso a passo corto e lento (Kalipè), per far  si che il nostro cammino non sia una prestazione agonistica, ma un lento assaporare quello che ci scorre intorno, annusare l’aria, incontrare persone, luoghi, uno sguardo attento a quello che ci circonda. Ed è questo quello che vorremmo riuscire a trasmettere a nostra figlia. E’ anche quel pizzico di avventura che un cammino lento porta con sé, il trovare la traccia, il perdersi (si spera non troppo) e il ritrovarsi.

Per citare giusto qualcuno di “poco” conosciuto:

«L’essere umano vive in città, mangia senza fame e beve senza sete, si stanca senza che il corpo fatichi, rincorre il proprio tempo senza raggiungerlo mai. È un essere imprigionato, una prigione senza confini da cui è quasi impossibile fuggire. Alcuni esseri umani però a volte, hanno bisogno di riprendersi le proprie vite, di ritrovare una strada maestra. Non tutti ci provano, in pochi ci riescono».

Walter Bonatti

Ed ecco qui… il cammino, un alta via come la n.2 che ho percorso in dolomiti, oppure ALTRAVIA!

Si questo libro mi ha fatto ricordare proprio quel sentimento di avventura, del gusto di lasciarsi conquistare lungo la via.

Ma qui gli autori del libro si sono esposti raccontandoci cosa vuol dire progettare e inventare un cammino, quella parte di avventura che a noi camminatori non è permesso vivere, perché il tracciato è pronto, le guide stampate, le tracce gps da scaricare.

Ma cosa vuol dire inventarsi un cammino? E rovinarsi la vita?

Gianni Amerio e Dario Corradini si non inventati un cammino, e in chiave umoristica ci raccontano nel libro questa esperienza costellata da difficoltà burocratiche della progettazione, dell’esplorazione e della tracciatura di questo percorso che va da Torino a Savona, attraversando territori patrimonio dell’Unesco come Monferrato e Langhe.

Un libro nel quale possiamo riconoscerci e sorridere dei vari personaggi in cammino, dove mi sono accorta di essere un buon mix di queste tipologie di camminatori, dall’asceta integralista all’entusiasta alla programmatrice tanto per citarne qualcuna.

E quindi adesso che ho risvegliato questa voglia di cammini, chissà che il prossimo non sia proprio Altra via.

Altra Via un percorso pensato per connettere lentamente territori diversi tra loro. L’idea è di tracciare un sentiero che unisca città e paesi rinomati con borghi nascosti, attraversando aree agricole celebri per le loro eccellenze e foreste selvagge, spesso sconosciute persino ai locali. Il cammino prevede tappe di durata simile, con punti di sosta collocati in località interessanti, privilegiando, ove possibile, strade sterrate o sentieri ombreggiati.

  • 9 TAPPE
  • 206 Km
  • 4.000 m. SU
  • 4.240 m. GIU
  • 60 ORE
  • 2 REGIONI
  • 4 PROVINCE
  • 49 COMUNI

ALTRAVIA è un progetto in fase di realizzazione e non è ancora un itinerario ufficialmente riconosciuto. E’ disponibile la guida dedicata e servizi cartografici, oltre a parziale segnaletica e pubblicazione delle tracce GPS, da considerarsi per ora indicative.

Per avere più informazioni questo è il sito internet: https://www.altravia.info/

A proposito dell'autore

Elena

Amo andare in montagna perché casa e ufficio mi stanno stretti. In montagna il sentiero è l'unica via da percorrere, il fiato non si spreca in parole inutili ma bisogna conservarlo e per arrivare in cima basta mettere un passo dietro l'altro. Vado in montagna perché cieli e panorami si fondono e confondono in forme e colori sempre nuovi, come sentimenti che si aggrovigliano inconsciamente come i colori sulla tela su cui dipingo, i pixel sul monitor in ufficio e la luce nell'obiettivo della mia macchina fotografica. Forse è per questo che in quota telefonini e internet funzionano a singhiozzo, è la natura che ti dice: "Lascia il lavoro a valle, stai con gli amici e con chi ami, stai con gli animali, stai con te stesso. Non ti serve nient'altro.

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