CON LA MANOVRA APPROVATA DAL SENATO E’ PREVISTO IL DIMEZZAMENTO DEI FINANZIAMENTI A TUTTE LE AREE PROTETTE
La manovra fiscale approvata il 15 luglio in Senato, tra i vari provvedimenti, prevede anche il taglio del 50% dei contributi ordinari agli enti vigilati dai ministeri. A questi appartengono tutte le aree protette, che vedranno quindi dimezzati i finanziamenti. Una delle prime persone a lanciare l’allarme è lo stesso ministro dell’ambiente, Stefania Prestigiacomo: con la cifra destinata ai parchi non si riuscirà neanche a pagare stipendi e bollette; se non ci saranno nuovi fondi metà dei parchi dovrà chiudere.
Eppure i parchi costano agli italiani soltanto un caffè all’anno, un costo molto contenuto, ma molto importante, poiché nei parchi vengono attuate politiche di conservazione, sviluppo sostenibile ed educazione ambientale che non possono mancare in un paese come l’Italia.
Oggi, venerdì 23 luglio, a Roma è in corso la protesta di associazioni, parchi e cittadini che scendono in piazza per chiedere al Parlamento un impegno per evitare la chiusura dei parchi.
Proprio nel 2010, dichiarato dall’assemblea generale delle Nazioni Unite “Anno internazionale della Biodiversità, la vita dei parchi italiani è appesa ad un filo.
Testi di Viviana Marri
Naturalista