Mineralogia

Minerali e Gemme in vacanza

Di Gualtiero Monistier

Pochi lo sanno, ma anche nel nostro paese si può andare in vacanza, fare piacevoli escursioni in montagna o passeggiate su qualche spiaggia cercando e trovando minerali preziosi e gemme.

In alcune zone di montagna la ricerca è faticosa, riservata agli amanti delle escursioni, in altre è facile e accessibile a tutti.

Gemme preziose

Foto: BERILLO ACQUAMARINA – Gemme da cristalli della Val Codera e Aurosina, Chiavenna.  Collezione Botta.


Per esempio, camminando sulla spiaggia di Pozzallo, in provincia di Ragusa, si possono trovare dei ciottoli rossastri di varie tonalità. Sono costituiti da ambra. Dilavati e portati al mare dalle piene dei fiumi Simeto e Salso, vengono gettati poi sulla spiaggia dalle mareggiate. Queste pietre vanno lucidate per poterne vedere la trasparenza, il colore e gli insetti che a volte contengono.

Gemme preziose in Sardegna

In Sardegna, nel Sarrabus, fino ai primi decenni dello scorso secolo erano in funzione molte miniere per estrarre l’argento. Nei sassi che formano le discariche delle gallerie si possono ancora rinvenire dei campioni molto belli di questo metallo.

Questa ricerca può essere un motivo per visitare zone interne e poco turisticizzate della regione. Nel nord dell’isola, in una cava appena sopra il paese di Osilo, si trova l’ametista, varietà viola di quarzo e gemma di discreto valore. Lo stesso minerale si può trovare, con maggior difficoltà, in alcune zone alpine.

L’oro è presente in numerose località:

Molti appassionati lo estraggono dalle sabbie di alcuni fiumi del settentrione, come il Ticino, ma si tratta di pagliuzze molto piccole. I campioni più appariscenti provengono dalle Alpi, precisamente dalle vecchie miniere di Brusson in Val d’Ayas, valle laterale della Valle d’Aosta. Gli appassionati estraggono ancora oggi campioni molto importanti ed estetici. Chi volesse divertirsi tentando la fortuna può provare all’esterno delle gallerie, cercando tra i sassi delle discariche e nel letto del torrentello che le lambisce. Le sorprese non mancano.

Le Alpi sono ricche di cristalli di molte varietà mineralogiche, alcune di queste si possono considerare vere e proprie pietre preziose.

Cercare minerali e gemme:

La ricerca in montagna richiede più fatica e impegno:
camminate a volte lunghe per raggiungere le pietraie in quota, alla base di valloni o pareti, dove ci sono buone probabilità di trovare massi caduti di recente. Altre zone ottime per la ricerca sono le morene dei ghiacciai: quelli del Monte Bianco forniscono campioni molto belli.  Occorre portare nello zaino una mazzuola di almeno un chilo ed un paio di scalpelli.

Quarzo

Cominciamo dal minerale più comune: il quarzo. Lo si può trovare quasi ovunque ben cristallizzato nelle fessure delle rocce e si presta ad essere tagliato come gemma con risultati sorprendenti, anche se di valore limitato.

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Foto: QUARZO AMETISTA cristallo con scettro di cm. 1,5. Alta val Formazza. Coll. Gaspari.

Il suo colore varia dalla limpidezza assoluta (ialino) che gli permette di assomigliare al diamante, fin quasi al nero di varie tonalità. Raramente è presente la varietà viola, l’ametista.

Granato

Abbastanza comune sulle nostre montagne è il granato, in varie tonalità di rosso: dall’arancio alle sfumature più scure, quasi nere. Si trova in molte località della bassa valle di Susa (Laietto, Rocca Sella, Monte Civrari), dell’Appennino ligure (Val di Vara, passo del Faiallo, Val di Gava), della valle d’Aosta (Chatillon, Bellecombe), della Val d’Ala (Pian della Mussa). Si rinviene nelle fessure di rocce rodingitiche, dette appunto granatiti.

Granato demantoide

Foto: GRANATO DEMANTOIDE cristalli fino a cm. 1, Val Malenco, Sondrio. Collezione Giorgetta.

Una varietà di granato verde, il demantoide, si trova nelle cave d’amianto di Campo Franscia e dell’Acquanegra, in Val Malenco.

I cristalli limpidi, rari, possono essere tagliati come gemme di buon valore.

Con il granato è possibile rinvenire cristalli di vesuviana, a volte limpidi e molto apprezzati dai collezionisti.

Tormalina

Un minerale che forma splendidi cristalli, dai colori più vari, molto usati in gemmologia è la tormalina. Ottimi campioni policromi, di difficile ritrovamento, provengono dai giacimenti di S. Piero in Campo all’Isola d’Elba.

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Foto: TORMALINA cristalli fino a cm. 1,2, Val di Vizze, Bolzano. Collezione Andreato.

Sulle Alpi è abbastanza comune nelle pegmatiti, ma quasi solamente nella varietà nera sciorlite, non utilizzabile in gemmologia.

Le pietre più ambite: Acquamarina e Smeraldo

Le pietre più ambite dai cercatori di gemme restano due varietà di Berillo: l’Acquamarina e lo Smeraldo. Si tratta del medesimo minerale, in cristalli esagonali allungati con colorazioni diverse dovute alla diversa presenza di metalli come ferro, manganese, cromo e vanadio che gli donano colorazioni varie e molto belle.

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Foto: BERILLO ACQUAMARINA cristallo di cm. 6, V.Aurosina, Val Bregaglia, Chiavenna. Collezione R. Tam. / SMERALDO cristallo di cm. 1 x 1,5 Pizzo Marcio, Val Vigezzo, Novara. Coll. Monistier.

L’acquamarina, sulle Alpi, si trova in cristalli azzurri immersi in un particolare tipo di rocce: le pegmatiti. Si tratta di filoni di roccia molto chiara, ricca di mica, molto frequenti in Lombardia a nord della bassa Valtellina, in una zona di montagne bellissime: il gruppo granitico del Masino-Bregaglia. Si possono trovare cristalli di qualità gemma.

Lo smeraldo si trova in Piemonte, al Pizzo Marcio in Val Vigezzo, purtroppo raramente è limpido e non raggiunge mai una qualità paragonabile alle gemme provenienti dalle località classiche. A volte si ottengono discreti cabochon.

Bisogna tener presente che in alcune località la raccolta dei minerali è regolamentata, per cui è bene informarsi prima di fare un’escursione. Logicamente nei parchi nazionali o nelle zone sottoposte a protezione integrale della natura è totalmente vietata.

A proposito dell'autore

Elena

Amo andare in montagna perché casa e ufficio mi stanno stretti. In montagna il sentiero è l'unica via da percorrere, il fiato non si spreca in parole inutili ma bisogna conservarlo e per arrivare in cima basta mettere un passo dietro l'altro. Vado in montagna perché cieli e panorami si fondono e confondono in forme e colori sempre nuovi, come sentimenti che si aggrovigliano inconsciamente come i colori sulla tela su cui dipingo, i pixel sul monitor in ufficio e la luce nell'obiettivo della mia macchina fotografica. Forse è per questo che in quota telefonini e internet funzionano a singhiozzo, è la natura che ti dice: "Lascia il lavoro a valle, stai con gli amici e con chi ami, stai con gli animali, stai con te stesso. Non ti serve nient'altro.