La biciclettatona del secolo,con bestiola nel carrello.
NOTE: circa 45 km
Il percorso è fantastico con Panorami mozzafiato sul Gruppo del Cristallo e sulla Croda Rossa, ma è necessario avere una buona preparazione fisica per la salita a Prato Piazza, sopratutto se affrontata con carrelli per cani o bambini.
Traccia: guarda la mappa
Partiamo sul presto dal Camping Olympia nel quale alloggiamo con la nostra tendina Svalbard Messner, dopo svariati temporali finalmente SOLE!!
Prendiamo la ciclabile che in falsopiano ci porta a Dobbiaco, circondata da splendidi pascoli verdi. Su un ottimo fondo ghiaioso raggiungiamo il lago di Dobbiaco la salita è regolare e pedalabilissima! Qualche foto e si riparte, Elena porta il carrello di Cannella, la nostra bellessima cagnolina, proprio di color beage scuro simile alla cannella. Io mi scaldo le gambe per prepararle alla fatica del pezzo più duro che dovrò affrontare trascinando il carrello.
Siamo in una bellissima valle piena di boschi di abeti e larici e il torrente Rienza ci accompagna fino Lago di Landro, altro bel lago da dove si scorgono le Tre Cime di Lavaredo, raggiungibili tramite sentieri che risalgono la Valle della Rienza, ma non è li che oggi andremo!
Proseguendo verso Carbonin la ciclabile costeggia il torrente che impressiona per le dimensioni dell’alveo rispetto alla quantità d’acqua presente, questo ci fa capire cosa succede quando durante le piene il torrente si ingrossa diventando fonte di devastazioni! Ne testimoniano le numerose ruspe che in vari punti lavorano per liberare il torrente da tutti i sassi e la ghiaia portati dalle piene.
Al cartello per Cortina d’Ampezzo ci teniamo sulla destra e prendiamo una strada sterrata che ci porta al bivio della Strada Statale 48 bis che porta a Misurina con la Strada Statale 51, giriamo a destra e prendiamo quest’ultima percorrendola per circa 500 mt. e svoltando a destra imbocchiamo la carrareccia che sale a Prato Piazza, la svolta è riconoscibile da uno spiazzo con una fontana dove abbeverarsi e far rifornimento per la salita, non ci saranno altri punti per rifornirsi fino a circa 30 minuti dalla Malga Prato Piazza.
Salita per PratoPiazza:
Elena tiene duro e porta il carrello per le prime rampe, dando mostra della sua tenacia, ma dopo essere quai caduta dalla bici a causa del terreno che adesso diventa abbastanza sconnesso con qualche bel pietrone da schivare, decide di lasciarmi il carrello. Che sfortuna!! Adesso tocca a me e la salita incomincia farsi più pendente, parto con un buon passo costante e deciso che terrò fino a 100mt. di dislivello dalla Malga. Le gambe girano bene, sono in forma e nonostante il terreno disagevole riesco a distanziare Elena e Cannella che per la salita abbiamo deciso di far scendere dal carrello.
Il cane si diverte a fare spola tra me e la mia compagna, controlla dove siamo e si preoccupa per noi.
Attendo i due ritardatari sotto l’0mbra di un grosso abete e bevo, l’attesa è breve e insieme facciamo le ultime rampe. La visione della bandiera del rifugio Vallandro ci stimola a spremere le ultime energie, ma non ci fermeremo al rifugio e proseguiremo in falso piano fino alla strada che sale alla Malga Prato Piazza, li dopo 20 metri desisto e leghiamo le bici ad una staccionata simile a quelle che si vedono nei film western, augh grande capo!!
Siamo sfiniti e affamati ma la balconata con i tavoli della Malga sono appena sopra di noi e a piedi li raggiungiamo.
Ordiniamo un piatto di polenta con formaggio montano e finferli ma quando arriva Elena vede che hanno spolverato di grana il piatto e lo fa portare via perchè lei non lo può mangiare, sono affammato e con rabbia e tristezza vedo scomparire quel bellissimo piatto fumante e molto profumato, con i leoni nello stomaco che ruggiscono respiro profondamente come quando faccio yoga e ritrovo la calma che mi permette di non mandare al diavolo la mia compagna! L’attesa è breve ma hanno tolto anche il formaggio di montagna, dividiamo il piatto e lo accompagneremo con una birra io e uno sciroppo di lamponi lei.
Il dolce è d’obbligo e mangiamo avidamente uno yogurt con i frutti di bosco e una torta al grano saraceno che ci serviranno per affrontare la lunga discesa verso Braies e Villa Bassa per far ritorno al Camping Olimpya.
Testo di Roberto
Foto Elena & Roberto