Sci Alpinismo Svizzera

Piz Tambò

Relazione:

Dove:Pizzo Tambò m.3279

Località e quota di partenza:Passo Spluga m.2115 Lombardia – Italia

Quota di arrivo: 3279

Dislivello di salita: 1150 m alla cima, circa 900 m alla sella

Difficoltà: BSA

Esposizione: Est

Tempo salita: 4h alla cima , circa 3h alla sella

Neve: Assenza di rigelo notturno, in discesa a parte il primo tratto di neve portante abbiamo trovato neve “POLENTA”.

Note: Il periodo ideale per fare questa gita è quello primaverile, quando con lo scioglimento della neve il Passo Spluga riapre la strada (resta chiuso tutto inverno). Lasciare la macchina al parcheggio della Dogana subito dopo aver svalicato il passo, noi non abbiamo trovato posto e l’abbiamo lasciata qualche curva più in su in uno slargo.

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Sveglia alle ore 4.45 del mattino, una rapida colazione e VIA! La combricola è composta da me, Marco e Chiara che è alla sua terza gita scialpinistica. Dopo aver rifatto colazione poco prima di Chiavenna, ci incontriamo con l’ultimo membro del gruppo (mio papà) all’abitato di Montespluga, appena sotto il passo Spluga.

La mattinata si presenta ventosa ma non fredda, siamo ben 3° sopra lo zero.

Con amara sorpresa, mentre mettiamo le pelli agli sci, marco scopre che la mia racchetta è rotta! Per l’intera gita sono stata così “zoppa”, con una racchetta decisamente corta.
Rimanendo sul versante Italiano siamo saliti fino quasi alla sella sotto la vetta, ma non abbiamo portato a termine la gita in quanto si era fatto tardi.

La giornata è stata prevalentemente sfruttata a fare un UTILE corso e ripasso di tecnica di salita…

il nostro insegnante Marco, dall’infinita pazienza, ad ogni curva era pronto a correggere i nostri movimenti (con particolare attenzione per le nostre ginocchia che a quanto pare non riuscivano a fare il movimento giusto). Ovviamente anche allieve bravissime!!! Credo che sia la gita con più curve che abbia mai fatto…… 🙂

Per salire la vetta:

Alla sella solitamente si lasciano gli sci e per un pendio facile ma esposto di neve e roccette, si raggiunge con un ultimo tratto di ripida cresta la vetta.

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A proposito dell'autore

Elena

Amo andare in montagna perché casa e ufficio mi stanno stretti. In montagna il sentiero è l'unica via da percorrere, il fiato non si spreca in parole inutili ma bisogna conservarlo e per arrivare in cima basta mettere un passo dietro l'altro. Vado in montagna perché cieli e panorami si fondono e confondono in forme e colori sempre nuovi, come sentimenti che si aggrovigliano inconsciamente come i colori sulla tela su cui dipingo, i pixel sul monitor in ufficio e la luce nell'obiettivo della mia macchina fotografica. Forse è per questo che in quota telefonini e internet funzionano a singhiozzo, è la natura che ti dice: "Lascia il lavoro a valle, stai con gli amici e con chi ami, stai con gli animali, stai con te stesso. Non ti serve nient'altro.

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