Trekking Escursionismo Val Bregaglia

Al Malinone per sentieri gradinati

Doveva essere brutto tempo… e invece una splendida giornata ci ha portato al Malinone

Dove: Malinone 1.919 m

Località e quota di partenza: Dogana di Villa di Chiavenna 690 m

Regione/Stato: Lombardia, Italia

Dislivello di salita: 1300 m circa

Difficoltà: E

Tempo: 2 1/2 h circa

Note: La camminata non presenta nessuna difficoltà tecnica, se non quella di richiedere un buon allenamento fisico.

Al Malinone ci vado uscendo da casa con gli scarponi ai piedi, zaino in spalla e niente macchina… questa è già una delle cose che mi fa apprezzare ancora di più questa bella gita in Val Bregaglia. Ci incamminiamo e arriviamo in frazione Dogana di Villa di Chiavenna (proprio dove si trova il confine con la Svizzera).

La partenza del sentiero è poco visibile Circa 100 m prima della vecchia Dogana (690m) e si trova sulla destra di un fienile dalle pareti superiori in legno nei cui pressi si trova anche una fontana (cartellino indicatore).

Chiara e Roberto sul sentiero

Accompagnati dalla magnifica vista dell’intero gruppo di cime del Badile, gruppo delle Sciore, il Cengalo e i Gemelli, il sentiero inizia a salire e tramite una incredibile serie di gradini ottenuti da lastre di pietra guadagnamo quota velocemente. La gita al Malinone vale la pena di farla anche per questo affascinante sentiero di lastroni in pietra.

Proseguiamo e arriviamo su un terrazzo dove si trova la vecchia caserma della Guardia di Finanza ora riadattata ad abitazione civile e poi passiamo ‘per vari alpeggi: quello di Ragone e Preginal.

Infine il sentiero entra nel bosco e alla quota 1.919 m si raggiunge l’ultimo nucleo di case denominato Malinone: da qui la vista sul Pizzo Badile è incredibile!

Vista panoramica dal Monte Malinone

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A proposito dell'autore

Elena

Amo andare in montagna perché casa e ufficio mi stanno stretti. In montagna il sentiero è l'unica via da percorrere, il fiato non si spreca in parole inutili ma bisogna conservarlo e per arrivare in cima basta mettere un passo dietro l'altro. Vado in montagna perché cieli e panorami si fondono e confondono in forme e colori sempre nuovi, come sentimenti che si aggrovigliano inconsciamente come i colori sulla tela su cui dipingo, i pixel sul monitor in ufficio e la luce nell'obiettivo della mia macchina fotografica. Forse è per questo che in quota telefonini e internet funzionano a singhiozzo, è la natura che ti dice: "Lascia il lavoro a valle, stai con gli amici e con chi ami, stai con gli animali, stai con te stesso. Non ti serve nient'altro.

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